L’autismo si presenta con la medesima frequenza in tutte le razze, etnie e classi sociali, i maschietti però sviluppano il disordine con una frequenza maggiore di tre / quattro volte rispetto alle femminucce.
Una delle teorie più conosciute è che molti bambini nascano con una predisposizione genetica all’autismo che viene poi stimolata da qualche fattore ambientale, anche se il bambino è ancora nell’utero o è appena nato.
In effetti, data la varietà di sintomatologie e la complessità nel fornirne una definizione clinica coerente e unitaria, è recentemente diffuso l'uso di parlare di Disturbi dello Spettro Autistico (DSA o, in inglese, ASD, Autistic Spectrum Disorders).
L’autismo è un disordine che appare nella prima infanzia, causando deficit in molte aree fondamentali dello sviluppo come imparare a parlare ed interagire con le persone. I sintomi dell’autismo variano molto come il suo impatto: alcuni bambini autistici presentano solo lievi danni, altri hanno più ostacoli da superare.
Abilità Sociali :difficoltà nell’interazione sociale costituiscono il segno distintivo dell’autismo. Può sembrare che i bambini siano disinteressati alle altre persone e all’ambiente Nonostante la combinazione individuale dei sintomi e la gravità del disordine si differenzino da persona a persona, i bambini con autismo presentano problemi nelle seguenti tre aree:
- circostante. I bambini con autismo appaiono chiusi nel loro piccolo mondo. Hanno difficoltà nei giochi interattivi, nel condividere le emozioni, fare amicizie e nel comprendere ciò che gli altri pensano e provano.
- Comunicazione :l’autismo crea problemi nella comunicazione verbale e non verbale. Il linguaggio parlato è spesso deficitario nei bambini autistici, molte volte è completamente assente. Anche quando sono in grado di parlare, i bambini hanno spesso difficoltà nel dialogare liberamente e facilmente. Altri sintomi comuni consistono in modalità di linguaggio bizzarre e ripetitive, espressioni facciali e gesti inappropriati, difficoltà nella comprensione.
- Comportamenti ripetitivi : i bambini autistici spesso intraprendono comportamenti ripetitivi e “stereotipati” ed interessi molto ristretti. Questi fattori possono essere riconosciuti in una estrema resistenza al cambiamento, un attaccamento ossessivo ad oggetti insoliti o schemi di comportamento rigidi e ripetitivi. I movimenti corporei ripetitivi o i comportamenti auto-stimolanti come il battere le mani e dondolarsi sono piuttosto comuni.
I bambini affetti da tale disturbo sono chiusi in sé stessi, immersi in un loro mondo, per loro come dimostrano le nuove ricerche fatte in America è molto utile la pet therapy.
In sintesi ecco di cosa si tratta:
- Una volta a settimana il bambino lavora con uno specialista ed il suo cane, un cucciolo educato a questo tipo di intervento.
- Una comunicazione a tre dove il cane aiuta a decodificare gli stati d’animo del piccolo paziente, con un gioco di sguardi, il cane è in grado di interpretare le nostre modalità espressivo ed motive che noi spesso esprimiamo solo con il linguaggio verbale.
- Il maggior benificio è che aumenta l’attenzione e la capacità di comunicazione spicca il volo.
Pet therapy e la legge in Italia
In Italia è stata introdotta già nel 1997.
Una seconda proposta legislativa per promuovere il contatto uomo-animale a fine terapeutico si ha nel 2003. Il più importante riconoscimento dato si ha, però, nel 2003 grazie al Decreto del Presidente del Consiglio che recepisce l’accordo tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province Autonome, in materia di benessere degli animali da compagnia e pet therapy.
- Innanzitutto, questo accordo annovera gli animali da utilizzare per la pet therapy tra gli “animali da compagnia”. Poi stabilisce che l’addestramento di animali da compagnia per disabili o per la pet therapy sia da effetturare esclusivamente mediante soggetti con specifiche competenze. Il decreto prevede che le Regioni e le Province Autonome possano valutare l’adozione di iniziative finalizzate ad agevolare il mantenimento del contatto delle persone con animali da compagnia.
- Da queste tre proposte ha origine un testo unificato relativo alla “disciplina delle Attività e delle Terapie Assistite dagli animali”. Il testo sottolinea l’utilità sociale e terapeutica della terapia, promuovendo la progettazione e la realizzazione di tali attività presso strutture sanitarie, tenendo sempre ben presente il benessere dell’animale impiegato.
- Innanzitutto, questo accordo annovera gli animali da utilizzare per la pet therapy tra gli “animali da compagnia”. Poi stabilisce che l’addestramento di animali da compagnia per disabili o per la pet therapy sia da effetturare esclusivamente mediante soggetti con specifiche competenze. Infine, il decreto prevede che le Regioni e le Province Autonome possano valutare l’adozione di iniziative finalizzate ad agevolare il mantenimento del contatto delle persone con animali da compagnia, tanto di proprietà quanto utilizzabili per la pet therapy.
- Da queste tre proposte ha origine un testo unificato relativo alla “disciplina delle Attività e delle Terapie Assistite dagli animali”. Nei suoi articoli, il testo sottolinea l’utilità sociale e terapeutica della pet therapy, promuovendo la progettazione e la realizzazione di tali attività presso strutture sanitarie, tenendo sempre ben a mente il benessere dell’animale impiegato.